Time Machine

Dopo che uno perde tutti i propri documenti sviluppa misteriosamente la paranoia di trovare un modo efficace e sicuro per fare un backup dei dati. Basta certamente la prima volta. Se non vi è mai successo non potete capire. Sfortunatamente è una di quelle cose che si imparano sulla propria pelle.

Io, da quando sono passato a Mac, dormo finalmente sogni tranquilli. Integrato in Leopard c’è Time Machine*, un sistema assolutamente trasparente e automatico di backup. Basta avere un HD esterno attaccato al proprio mac e il sistema, ogni ora, fa un backup di tutti i tuoi file. Ovviamente il backup è incrementale, ovvero ogni volta che parte la procedura di salvataggio mette da parte solo la differenza dall’ultimo backup. Se poi non vi piace tenere un HD sempre attaccato al computer potete benissimo usare un HD remoto (che sia compatibile ovviamente con il sistema Time Machine) su cui salvare i dati di tutti i computer di casa contemporaneamente. Tutto questo senza il minimo sforzo. Non è una cosa meravigliosa?

Come se non bastasse l’archivio di Time Machine può essere utilizzato per trasferire i propri dati da un vecchio computer ad uno nuovo (semplicemente reimportando i dati dal backup). Ma non solo i documenti. Se avete salvato l’intera configurazione del mac vi troverete anche tutte le applicazioni già installate. Con i computer Apple non ce n’è bisogno, ovviamente, ma se poi, un giorno, vi viene in mente di reinstallare il sistema operativo per riottenere il computer come lo avevamo lasciato (quindi con tutte le configurazioni, le applicazioni e i dati) bastano pochissimi click. Se vi pare poco…

Questa è una delle mille ragioni per cui non tornerò più indietro. Che dite? Ne vale la pena?

*Se volete qualche dettaglio in più sul software in questione.

Spotlight

Vi piacerebbe sul vostro computer poter trovare il documento che cercate semplicemente scrivendo parte del testo contenuto o del nome in modo istantaneo*?

Bhe… a me piace un sacco. E lo faccio abitualmente. Questo è uno dei motivi per cui non potrei mai e poi mai abbandonare MacOS X. Voglio parlarvi di Spotlight, una delle funzioni più utili che integra Leopard. Per chi, come me, non si ricorda mai dove ha messo i propri documenti è una manna dal cielo.

Vi spiego come funziona. Basta semplicemente premere il tasto Cmd (o tasto mela che dir si voglia) contemporaneamente alla barra spaziatrice e cominciare a scrivere il testo che voglio cercare. Il sistema operativo istantaneamente mi propone tutti i documenti che contengono il testo proposto. E’ possibile cercare dentro tutti i documenti di Office/OpenOffice/iWork, nei file di testo, nei pdf e in tantissimi altri formati. Cerca nei siti visitati, nelle email e in moltissimi altri posti. Se configurato nel modo giusto, anche su tutti i mac “in condivisione”. Se proprio poi Spotlight non cercasse dove volete voi ci sono decine e decine di plugin da installare per poter cercare veramente ovunque.

Io ad esempio lo uso per far partire le applicazioni (quando mi scordo di aver installato QuickSilver). Per far partire qualsiasi programma mi basta far partire la ricerca e di solito con 3 caratteri salta fuori quello che mi serve. Sono veramente dimenticati i tempi in cui impazzivo nel menù avvio di windows alla ricerca del programma da lanciare e ho il desktop completamente sgombro. Oppure le bestemmie quando cerchi un documento importante ma non ti ricordi come l’hai chiamato o dove l’hai messo. Se vi pare poco!

*Quando dico istantaneamente intendo senza alcuna attesa, nemmeno 1 secondo!